Per "5 domande a..." in questa occasione la redazione di Calcioline.com ha avuto la possibilità di intervistare uno dei volti noti di Cusano Italia Tv, canale 264 del Digitale Terrestre, Debora Carletti. Lei, giornalista che non si ferma davanti a nessuna asperità, ha accettato il nostro invito e noi, con felicità abbiamo preparato per lei poche domande per permettere ai nostri lettori di conoscerla.

Debora innanzitutto grazie per la tua disponibilità per questa intervista. Tu sei uno dei volti noti della giovane ed emergente Cusano Italia Tv, realtà che trova la sua collocazione nel canale 264 del Digitale Terrestre. L'emittente è in continua crescita e spazia su temi che vanno dall'attualità, all'informazione, alla cucina, alla politica, alla storia e ai viaggi, ma ovviamente ciò che a noi di Calcioline.com preme maggiormente è l'argomento 'calcio' ed è su questo che ci concentreremo insieme a te.

L'intervista.

S.B:
Tu sei la conduttrice di 'Cose di Calcio' trasmissione che trova il suo spazio ogni Martedì sera dalle ore 21:30 sul canale 264 del Digitale Terrestre. Quanto è importante per te essere parte di questo progetto, ritieni possano esserci ancora margini rilevanti di crescita?

Debora Carletti:
Condurre un programma come ‘Cose di calcio’ è prima di tutto gratificante. È bello svegliarsi e sapere che la prima serata del canale per cui lavori è stata messa nelle tue mani per parlare di uno sport che mi affascina e mi diverte. Il progetto mi è piaciuto sin da subito, ma è stata una sfida. Seguivo la Serie B, anzi per la verità seguivo solamente Ternana e Frosinone per interesse personale, ma nulla di approfondito. Il format però era stato pensato per analisi non solo di Coppe, Europei, Mondiali e Serie A, ma includeva anche Serie B e C. Così, mi sono messa in gioco e ho iniziato a studiare e a dedicare più tempo anche alle altre leghe. Crescita di margini importanti? Nel mio breve cammino nel settore, posso dire che i professionisti più interessanti che ho conosciuto sono persone che hanno deciso di non smettere di apprendere e credo sia questo il segreto del mestiere: mai sentirsi arrivati!

S.B:
Come è nata la tua passione per il calcio? Ti va di parlarcene e raccontarlo ai nostri lettori?

Debora Carletti:
Sono nata in una famiglia contornata da maschi: ho 4 fratelli e tanti cugini. Ogni volta che loro organizzavano una ‘tedesca’ o una partita a calcetto finiva che io li guardavo o se mancava uno, alla meglio, facevo il portiere. Così per farmi includere chiesi a mia madre di iscrivermi a calcetto ma per un motivo o per un altro il progetto non andò mai in porto. A 16 anni mi iscrissi all’AIA e iniziai il mio percorso da arbitro: non solo realizzavo un mio vecchio desiderio, ma andavo allo stadio, in tribuna, a vedere le partite con i miei nuovi colleghi. Una favola! Mi tolsi tante soddisfazioni, arbitrai tante partite importanti e…Presi qualche insulto qua e là. Tutto nella norma, no?

S.B:
Debora sappiamo che tu sei una giornalista a tutto tondo, capace di spaziare e dedicarti ad ogni tipo di argomento, ma oltre al lavoro cosa ami fare quando esci dagli studi televisivi?

Debora Carletti:
Io ho tante passioni: il calcio e i viaggi sono le prime di una lunga lista. Poi, in ordine, quando ho tempo mi dedico al surf (sognando di intervistare il grande Leonardo Fioravanti per chiedergli qualche consiglio), allo skate, ai pattini e al beach volley. Premetto, non sono un’atleta vera in nessuna di queste attività ma la serotonina che mi rilasciano, mi spinge ogni volta a rialzarmi dopo un’onda presa male, un gomito o un ginocchio sbucciato. La sera leggo libri o alcuni articoli della Gazzetta che ho lasciato indietro la mattina.

S.B:
Ed ora un po' di 'calcio'. La stagione sportiva volge al termine e vorrei chiederti un pensiero su questo finale al cardiopalmo in Europa. Tra Champions League, Europa League e Conference League abbiamo ancora 5 squadre in corsa. Secondo il tuo pensiero chi di queste potrebbe riuscire ad alzare un trofeo?

Debora Carletti:
Non voglio mettere le mani avanti, ma sappiamo bene che il calcio non è solo ‘bravura o tenacia’ della squadra. Contano tantissimi fattori quali la fortuna, la capacità di non perdersi d’animo se il gol non arriva (vedi il Napoli) o un arbitraggio impeccabile. Vedere 5 squadre italiane competere per un trofeo europeo mi rende speranzosa e se dovessi pensare a chi potrebbe farcela punterei sulla Fiorentina. Italiano ha fatto un bel lavoro e in questa competizione europea la squadra sembra avere un volto e una carica diversa. Anche la Roma potrebbe avere un’opportunità, ma tutto dipenderà dal recupero dei suoi giocatori. Carattere e fame di vincere, Mourinho ce l’ha sempre avuta.

S.B:
Ed infine, visto che Cusano Italia Tv ha sede nella Capitale, una domanda a tinte giallorosse. Si parla di un possibile addio di Josè Mourinho alla Roma. Qual'è il tuo pensiero in merito e, nel caso lo "Special One" dovesse partire veramente, chi potrebbe essere il nome giusto per una piazza calda come quella romana?

Debora Carletti:
Io credo che i Friedkin sappiano quanto valore abbia dato Josè Mourinho alla squadra. Nonostante la Roma abbia disputato partite imbarazzanti all’Olimpico, non è mai mancato il supporto della tifoseria giallorossa. Mourinho ha dato qualcosa che alla Roma serviva: fiducia e un sogno a cui credere. Tra la società e l’allenatore mi sembra ci sia trasparenza: lo Special One ha detto più volte in conferenza stampa di sapere cosa il team capitolino potesse offrirgli e, grazie alla sua esperienza, ha saputo ad esempio ‘sfruttare’ i giovani talenti e indirizzare i ‘maturi’. Nel futuro prossimo (almeno fino al 2026) spero che resti a Roma, ma se dovessi pensare al post, augurerei alla Roma un Ancelotti.

Grazie per la tua gentilezza nell'avere accettato il nostro 'invito' e ovviamente anche a tutta Cusano Italia Tv.

Intervista a cura di: Simone Beltrambini
 


💬 Commenti