La Fiorentina sta cercando di rinascere dalle proprie ceneri, ma il percorso non appare semplice, soprattutto in un momento storico che deve fare i conti con budget ridotti e stadi ancora vuoti. Il presidente del club toscano Rocco Commisso ha acquistato la società dalla famiglia Della Valle con un progetto ben preciso che dovrà concretizzarsi altrimenti potrebbero esserci prospettive per un nuovo cambio della guardia.

Proprio l'italo-americano, parlando del progetto "Gigliato" ha spiegato: "L'arrivo di Prandelli? Vorrei fare una battuta. Prandelli è così bravo come allenatore ma allora perché nessuno mi ha fatto il suo nome prima? Si parlava di Allegri, Mazzarri, De Zerbi e Spalletti. Il suo contratto? All'età di 34 anni lavoravo a New York per una banca importante ma io decisi di lasciarlo per andare in una piccola azienda senza contratto. Ho rischiato nella vita ma è stato tutto ripagato. Tutta la nostra dirigenza è unita per portare la Fiorentina più in alto rispetto ad oggi. Io spero che Prandelli faccia molto bene. Se c'è qualcuno stupido, e ce ne sono, che critica la mia scelta gli dico che Prandelli ha un lavoro e tu sei a parlare in radio".

Il Presidente ha poi lanciato un messaggio chiaro: "Stadio? Intanto bisogna dire che con il Centro Sportivo siamo ad un buon punto e spero che a gennaio si possa iniziare a costruirlo. Qualcuno mi ha chiamato Attila perché voglio distruggere ma io non distruggo, costruisco. Lo stadio si deve azzerare e farlo di nuovo. Mi sembra che sia sempre più facile criticare che fare. C'è anche la possibilità che lo stadio non si faccia, voglio essere chiaro. Lasciare il club in caso di mancata realizzazione dello stadio? Non posso rispondere, è a seconda di come mi sento in un certo periodo. Ma posso assicurare che, se mi lasciano incrementare i ricavi, sono ottimista a proposito dei nostri obiettivi. Credete che sia venuto a Firenze per perdere? Sono un realista, però: non prometto cose che non posso mantenere. Non l'ho mai fatto: forse la realtà e quello che dico non vi piace, ma così è. Le bugie le dicono altri, non io: sono venuto per portare Firenze dove merita. Sono il primo a soffrire quando si perde".


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