La Juventus, a meno di miracoli calcistici, al termine di questa stagione sarà costretta a scucirsi il tricolore dalle maglie. Dopo nove scudetti consecutivi e tanti cambiamenti in corsa, passando da allenatori come Antonio Conte, Massimiliano Allegri e Maurizio Sarri, per la "Vecchia Signora" è arrivato il momento di abdicare.

La squadra costruita in estate per questa nuova stagione, con un nuovo tecnico in panchina come Andrea Pirlo, non è mai stata in grado di dare segnali di continuità (basti pensare che in campionato i bianconeri non sono mai arrivati a vincere quattro partite consecutive). Contro il 'piccolo' Benevento i bianconeri sono apparsi ancora più piccoli, incapaci di offendere e costruire gioco come non si vedeva da tempo.

E certo non basta parlare degli assenti, come quel Paulo Dybala che nella passata stagione con i suoi gol determinò la direzione del nono scudetto consevutivo. Ora a Torino è necessario ripartire, fare mea culpa, svestirsi di quell'abito di "prima donna" avuto nelle ultime stagione e ricominciare con maggiore umiltà e consapevolezza, una consapevolezza che dovrà iniziare, forzatamente, da un mercato estivo, ed invernale, completamente sbagliato.

Il Direttore sportivo Fabio Paratici, insieme a Pavel Nedved, viene ritenuto il principale colpevole di questa nefasta stagione juventina, a cominciare dalla scelta di privarsi in un solo colpo di tutti i senatori del centrocampo (vedi i vari Khedira, Pjanic, Matuidi e Douglas Costa), senza dimenticare operazioni incomprensibili come quella della cessione di Emre Can. Ora a Torino bisogna correre ai ripari, ma non sarà semplice visti i problemi che sta vivendo il calcio a livello mondiale. A questo punto, nonostante le dichiarazioni di facciata, lo scudetto appare come una chimera e per la squadra bianconera l'ultimo obiettivo stagionale è quella Coppa Italia che vedrà l'Atalanta come avversaria. Il decimo anno è stato fatale alla Juventus che ora dovrà tornare a lavorare e, soprattutto, a rifondare. Il presidente Andrea Agnelli non si è mai esposto troppo, ma ora servirà un cambio di rotta per tornare ad essere quella squadra schiacciasassi delle passate stagioni. 


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