In occasione della presentazione ufficiale del nuovo allenatore, Simone Inzaghi, l'Amministratore delegato dell'Inter ha preso la parola per commentare la posizione del club e la situazione in generale del mondo del calcio, che negli ultimi sedici mesi ha subito un forte ridimensionamento economico.

"Inizia una stagione come sempre difficile, presentiamo il nostro nuovo tecnico con grande orgoglio perché il progetto dell'Inter continua, con un nuovo tecnico, giovane e vincente, sappiamo che è il profilo più adatto che impersonifica i valori di questo club: entusiasmo, lavoro e votato ai successi", ha esordito Beppe Marotta.

Il dirigente dell'Inter ha anche aggiunto: "Attraversiamo un momento difficile, post-pandemia, e anche per effetto dell'economia mondiale, di riflesso il calcio oggi è alla ricerca di un modello sostenibile. Siamo lontani dal modello di mecenatismo caro anche a questa città, oggi è impossibile, serve un modello di sostenibilità e siamo alla ricerca di quello ideale. L'Inter vuole continuare sulla falsariga della propria storia, vale a dire centrare gli obiettivi sportivi ma nel rispetto dei parametri economici del club. Compito del management è allestire la squadra più importante possibile ma nel rispetto degli equilibri patrimoniali. Siamo davanti ad uno scenario inquietante, che non ci lascia ben sperare: il mondo del calcio è in difficoltà, servono diversi miliardi di euro e gli azionisti dovranno metterli a disposizione. La nostra proprietà ha profuso 700 milioni di euro per solidità e continuità, oggi però la situazione è cambiata. Sono state fatte scelte dolorose, abbiamo dovuto cedere un asset importante come Hakimi, ma era necessario per la continuità. Siamo ansiosi di riavere il pubblico con noi, avendo giocato senza posso dire che i momenti di tristezza non sono mancati. Esorto il nostro governo a riaprire gli stadi italiani sulla scorta dell'esperienza che verrà fatta in Premier League e in Liga".


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