Alexandra Huynh, difensore centrale del Napoli Femminile, sta lottando con la formazione partenopea per non retrocedere, una corsa che le azzurre stanno facendo sulla San Marino Academy. La giocatrice, australiana affamata di pallone, ha parlato dei motivi che l'hanno spinta a giocare a calcio: "Da quando sono bambina ho sempre voluto fare la calciatrice. Quando poi a 10 anni ho visto il film 'Sognando Beckham' davvero ho capito che era quello il mio sogno: volevo andare in America, giocare a calcio in un college e poi diventare una calciatrice professionista".

La calciatrice, con grande qualità tecnica e forza fisica, ha aggiunto: "Non ricordo di aver visto molti modelli femminili in tv, quindi ho sempre immaginato di giocare nelle squadre maschili. Poi a 14 anni ho visto la Coppa del Mondo femminile e mi sono resa conto che anche come donna avrei potuto fare sport ad alti livelli. Comunque non pensavo che potesse essere il mio unico lavoro, perché non pensavo potessimo essere pagate per farlo". 

Huynh ha concluso: "Anche solo un paio di anni fa la paga in Australia era davvero bassa, tutte avevano un altro lavoro e poi venivano ad allenarsi. Impossibile pensare di poter lavorare full-time e giocare da professioniste, impedisce di creare un sistema in cui possiamo emergere. In Italia ora riusciamo a focalizzarci solo sul giocare a calcio, possiamo solo allenarci, dare il nostro meglio e poi avere il tempo per recuperare come fanno gli atleti professionisti. Sono davvero grata al calcio per essere stato il veicolo che mi ha permesso di viaggiare tantissimo, in quasi 20 paesi. Ho potuto esplorare diverse culture, vivere in ambienti diversi e conoscere persone che altrimenti non avrei mai incontrato. E poi ogni giorno, in allenamento, mi ha dato l’opportunità di provare a essere la versione migliore di me, e di questo sarò sempre grata. Futuro? Nel 2030 vorrei giocare ancora a calcio, mi piacerebbe poi diventare allenatrice. Impossibile che il calcio non faccia parte della mia vita".


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