Lei si chiama Claudia Ferrato, è nata il 13 novembre 1996 e arriva da Padova: di professione fa la calciatrice e grazie alla sua determinazione è arrivata in Serie A per indossare la maglia del Sassuolo Femminile. L'attaccante, con un percorso decisamente importante, soprattutto da un punto di vista realizzativo, è da tenere d'occhio. Calciatrice anche della Nazionale italiana Under-23 Ferrato ora ha in mente solo i colori neroverdi della formazione emiliana. Dal 2018, quando ha deciso di accettare la corte del Sassuolo, ha collezionato 22 presenze e segnato 8 reti, delle quali ben cinque in questo campionato. Grazie alla società ecco l'intervista che Claudia ci ha gentilmente concesso in esclusiva. L'intervista: Claudia che tipo di attaccante sei, quali sono le tue caratteristiche? "Da sempre lavoro per migliorare le mie caratteristiche a 360°, però vista la mia statura cerco di fare da punto di riferimento per le mie compagne, di proteggere palla e far salire la squadra, anche a costo di prendere qualche legnata". Che sensazione provi quando segni un gol? "Quando vedi la palla sorpassare la linea provi qualcosa di speciale e unico, un senso di liberazione misto ad adrenalina. Ti guardi attorno e cerchi le tue compagne, la gioia è più bella quando condivisa con chi fatica insieme a te. Sicuramente la sensazione migliore che ci sia al mondo dal mio punto di vista". Prima del Sassuolo eri al Padova dove, le statistiche dicono, tu hai segnato 58 gol in 59 partite (correggimi se sbaglio), qualcosa di strabiliante in stile Cristiano Ronaldo o Lionel Messi. Come ti sentivi in quel periodo? "Col Padova giocavo in una categoria inferiore, però anche li sono riuscita a togliermi delle belle soddisfazioni. Sicuramente era più facile trovare la via del gol, però ho avuto delle compagne che mi hanno aiutata molto. Tuttavia, anche se con una media gol decisamente inferiore, tutta la vita preferisco la Serie A". Dall'estate 2018 hai fatto il salto di qualità approdando al Sassuolo, come ti ha accolto la società emiliana? "Il Sassuolo mi aveva già cercata anche prima di quell'estate, facendomi quindi sentire a lungo apprezzata e "corteggiata". L'approccio è stato dei migliori, sia con la società che con il mister. Quando si tratta del Sassuolo si può tranquillamente parlare di famiglia neroverde, qui ti senti a casa". Qual'è il tuo modulo preferito? E per quale motivo? "Con Mister Piovani giochiamo quasi sempre con un 3-5-2, un modulo che ci ha dato tanto e con cui esprimiamo un bellissimo calcio. Quest'anno però abbiamo sperimentato anche il 4-3-1-2, dove io gioco dietro i due attaccanti, da trequartista. Interessante e molto diverso, quasi divertente per certi aspetti, però forse mi tengo il mio ruolo originario". Quest'anno, il tuo secondo a Sassuolo, hai sicuramente trovato maggiore continuità e più gol. Qual'è il tuo obiettivo per la prossima stagione? "Purtroppo la stagione si è interrotta in un momento in cui, personalmente, mi sentivo bene e stavo trovando la giusta continuità e mentalità. Per l'anno prossimo l'obiettivo è sempre uno, migliorarsi migliorarsi e migliorarsi". Come ti sei sentita dopo avere segnato la tua prima tripletta in Serie A contro l'Hellas Verona? "Quel giorno penso sia stato uno dei più importanti sotto un punto di vista calcistico nella mia vita. Entrare dalla panchina e segnare una tripletta ti fa sentire importante, più leggera. Tutto ti viene più facilmente quando sei così in fiducia". Sei ancora giovane, ma sicuramente con le idee molto chiare. Pochi mesi fa hai conseguito la laurea in scienze motorie. L'obiettivo è quello di rimanere nel calcio anche una volta appesi gli scarpini al chiodo? "In generale ho sempre pensato che dentro al campo, ma anche fuori, la mia vita dovesse girare intorno al calcio e allo sport. Fin da piccola sono sempre stata attratta da tutte le discipline sportive, mi divertivo a farne il più possibile, anche se il calcio ha sempre avuto un posto speciale per me. Quando smetterò con la carriera in campo sicuramente cercherò di rimanere nell'ambito, anche se ancora non ho deciso se buttarmi sull'aspetto nutrizionale o quello della preparazione atletica". Ci racconti come si svolge la tua settimana da calciatrice? "Le settimane da calciatrice sono per lo più tutte uguali, quasi ripetitive. A Sassuolo ci alleniamo tutti i pomeriggi dal lunedì al venerdì, più le mattine del martedì e giovedì, per cui il tempo libero è poco. Quando posso cerco di studiare qualcosa di nuovo o in generale mi piace molto camminare per le strade della città dove abito, Reggio Emilia. E' una vita molto ripetitiva, però devo dire che a me questa routine piace e in questo momento anzi mi manca parecchio. Non vedo l'ora di riprenderla". Qual'è il tuo sogno nel cassetto? Che obiettivi hai per il futuro? E quali sono le giocatrici e i giocatori che prendi ad esempio per il tuo ruolo? "Per tutte le calciatrici che arrivano a giocare ad alti livelli, lo step successivo è sicuramente la Nazionale maggiore. Purtroppo sono troppo cresciuta per giocare ancora nell'Under 23, quindi ora non mi resta che rimboccarmi le maniche e puntare a qualcosa di più. Nel mio ruolo non posso non citare Sabatino, giocatrice con cui condivido lo spogliatoio, che ormai da anni è una top player affermata nel nostro campionato. Se devo scegliere un giocatore invece, non posso che dire il Diego Milito della stagione 2009/2010 con l'Inter, devastante". Un ringraziamento sentito alla dirigenza del Sassuolo che ha permesso l'intervista e, ovviamente, a Claudia Ferrato. Intervista a cura di: Simone Beltrambini

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