Il Parma della rinascita, del nuovo corso targato Pizzarotti, è un gruppo coeso con la determinazione di arrivare sempre più in alto. La squadra, dal ritorno in Serie A, è stata costruita con l'attenzione necessaria, tenendo sempre in mente l'impegno di rispettare i conti societari. Il lavoro svolto dal Direttore sportivo Daniele Faggiano si è dimostrato prezioso, soprattutto in alcuni colpi di mercato. Proprio lui ha fatto il punto su alcune delle operazioni più importanti fatte dal club: "Gervinho e Bruno Alves? Ci vuole pure un po’ di incoscienza perché Gervinho quando l’ho portato a Parma mi ridevano dietro. Grazie a Dio ho le spalle larghe, sono alto e grosso. Bruno Alves era un mio pallino a Palermo e lo volevo già prendere lì. Andammo a parlare per un altro giocatore con il procuratore e mi aveva detto di sederci e parlarne. Non ho guardato la carta d’identità, il Parma era neopromosso e dovevamo fare una squadra pratica, non belli e neanche giovani". Faggiano, che per qualità ha dimostrato di non essere secondo a nessuno, per un momento era stato nel mirino della Fiorentina e lo stesso Diesse dei "Ducali" lo ha confermato: "Con la Fiorentina c'è stato qualcosa ma un pour parler, non c’era niente. Mi avevano messo in difficoltà perché l’ex direttore sportivo era un mio compaesano. L’unica cosa che posso assicurare è che non cercherò mai di sponsorizzarmi, c'è stato qualcosa ma si sono fatte scelte diverse".

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