A soli diciannove anni Matthijs De Ligt ha lasciato casa sua e il proprio paese per trasferirsi in Italia ed indossare la prestigiosa maglia della Juventus. Sicuramente un salto nel vuoto che il giovane difensore centrale olandese è stato in grado di attutire nel migliore dei modi anche se il suo arrivo in bianconero non è stato tutto rose e fiori. Proprio l'ex Ajax ha rivelato: "Ci sono molte persone che ti guardano e si aspettano molto da te. E sono tutte cose nuove rispetto all'Ajax. Penso di aver raggiunto un buon livello in ogni partita dall'inizio di novembre. Sono felice che le cose stiano migliorando e della fiducia del club. Bonucci e Chiellini sono giocatori che hanno vinto tutto per nove anni e sanno cosa fare in campo. Pertanto è impossibile dire di avere il posto fisso. Questo è quello che mi hanno detto: sei un grande giocatore, ma soprattutto sei qui per imparare da quei due ragazzi". De Ligt ha aggiunto: "A un certo punto mi sono seduto in panchina per un po', e ne ho anche parlato con l'allenatore. Ho avuto quell'infortunio alla spalla, che mi ha anche infastidito l'inguine e mi condizionava anche in allenamento. A quel punto il mister mi ha detto: "Ora stai tranquillo, avremo bisogno di te più avanti nella stagione. Abbiamo bisogno di te nella tua migliore condizione, quindi resta calmo. Gli olandesi però non sono così: se non stanno giocando si chiedono 'cosa succede adesso?' A volte è difficile. L'italiano l'ho imparato con la mia ragazza. Per via dei tanti impegni le lezioni di italiano ora sono un po' meno, ma adesso sto bene e in campo non ho problemi. La prima settimana che sono arrivato, siamo andati in Cina, Corea del Sud e Singapore. Tutti parlavano italiano, ti siedi a tavola, ti guardi intorno e pensi: sarà una lunga settimana. Io e Ramsey all'inizio non parlavamo italiano. Entrambi parlavamo inglese, quindi passavamo molto tempo insieme. Chiellini, che parla anche inglese, mi ha aiutato molto".

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