Simone Scuffet, dopo il periodo in prestito prima al Kasimpasa (in Turchia), e poi allo Spezia, in cadetteria, nella scorsa sessione di mercato estivo ha accettato di fare ritorno nella squadra della sua città natale, l'Udinese, anche se con il compito di secondo alle spalle dell'argentino Juan Musso.

E pensare che tempo addietro dell'estremo difensore italiano si faceva un gran parlare. Ora proprio il classe 1996 ha voglia di riprendersi il suo posto sul palcoscenico più importante, quello della Serie A. Scuffet ha dichiarato: "Sono orgoglioso di essere nella squadra della mia città. Ricordo ancora l'esordio a Bologna il 1 febbraio del 2014, fu un'emozione grande esordire in quel momento delicato. Venivamo da una settimana o due di ritiro e la classifica non ci sorrideva, Brkic ebbe un problema la mattina della partita e durante il riscaldamento, avvertendo ancora fastidio, preferì non rischiare e il mister disse che toccava a me. Gli sono grato per quello perché quella serata mi ha cambiato la carriera".

Il portiere di Udine ha anche aggiunto: "La mia carriera? Nel mio percorso sono successe tante cose e davvero in fretta: sono passato dall'essere un bambino prodigio in serie A, a non giocare, fino a maturare esperienze in altre squadre, anche all'estero e poi in Italia l'anno scorso a La Spezia. In questa annata, onestamente, non mi aspettavo di rientrare a Udine ma, come è giusto che sia, è la società che prende le decisioni. Essere il secondo di Musso? Ovviamente ogni calciatore vuole fare il meglio per se stesso e per la squadra per poi scendere in campo la domenica ed è normale che ci sia il desiderio di farlo, quando non succede nessun giocatore deve essere soddisfatto ed anche gli allenatori vogliono sempre calciatori vogliosi di giocare. Qui ho l'opportunità di lavorare con un ottimo portiere come Musso e questo è importante".
 


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