Yesica Menin, Capitano del San Marino Academy, è sicuramente uno dei punti di riferimento all'interno dello spogliatoio della squadra del Titano. Quest'anno la squadra ha raggiunto un non del tutto inaspettato traguardo, quello della promozione in Serie A che ha dimostrato di meritare sul campo nonostante la promozione sia arrivata grazie all'algoritmo. Menin, classe 1989, è una giocatrice di carattere e temperamento che con determinazione ha accompagnato la squadra dove nessuno si sarebbe mai aspettato. Ed ora, in esclusiva per calcioline.com, la Capitana della formazione sanmarinese si è concessa ai nostri microfoni rispondendo ad una serie di domande che offriamo a tutti gli appassionati. Le Domande a Yesica Menin: Yesica cosa hai pensato quando l'algoritmo ha premiato il San Marino Academy con la promozione in Serie A? Sinceramente ci ho messo un pochino a realizzare tutto ciò. La prima cosa che mi è passata per la mente è stata il ricordo del primo giorno in cui sono arrivata in questa squadra, che all’epoca era una realtà diversa rispetto a quella attuale. Era una società poco conosciuta, con ambizioni minori e risorse limitate. E adesso, a distanza di otto anni, ci ritroviamo nella massima categoria del calcio femminile italiano. Credo che la decisione sia giustissima; l'abbiamo dimostrato sul campo, tra l’altro laureandoci campionesse d'inverno. E poi abbiamo vinto otto partite consecutive e abbiamo chiuso con il miglior attacco del torneo. Per tutti questi motivi penso che la nostra promozione sia più che meritata. Cosa significa per te essere Capitano di questo gruppo? Indossare questa fascia è allo stesso tempo un orgoglio immenso ed una grandissima responsabilità. Però posso dire che questo gruppo mi ha sempre reso tutto più semplice. Posso dire di essere molto fiera delle mie compagne. Da quando è arrivato, mister Conte ci ha fatto capire, assieme allo staff, l'importanza di avere un gruppo compatto. Ci hanno sempre detto che il gruppo viene prima di tutto e credo che questo sia stato fondamentale, in questi due anni, per il raggiungimento dei nostri obiettivi. Ho vissuto due anni bellissimi, con persone di valore e con tanta voglia di migliorare ogni giorno: non posso che essere felice di far parte di questo gruppo fantastico. Alla luce della vostra determinazione, e delle sfide di Coppa Italia giocate quest'anno con squadre di Serie A, come pensi potrà essere il vostro prossimo anno nella massima serie? Penso che sarà un campionato difficile. Siamo una squadra neopromossa e molte di noi non hanno mai affrontato questa categoria. Sì, qualcuna ha qualche esperienza in Serie A, ma è passato del tempo e negli ultimi anni il livello di questa categoria si è alzato sensibilmente. Noi però siamo convinti che se continuiamo a credere nel lavoro duro, nel sacrificio e nell'unione del gruppo potremo affrontarla nel migliore dei modi senza alcun tipo di pressione. La crescita del calcio femminile in Italia è evidente, ma oltre al professionismo, che arriverà in Serie A nel 2022, cosa serve ancora per fare il definitivo salto di qualità? Per la definitiva crescita, secondo me, il fattore principale è il cambio di mentalità della gente. Femminile e maschile devono ridurre le distanze che ancora resistono, soprattutto in termini di coinvolgimento: vedere una bambina o una ragazza che si diverte giocando a calcio deve diventare l’assoluta normalità, esattamente come avviene per il maschile. È questa, a mio parere, la base da cui partire. Quando hai deciso di approcciarti al calcio avevi degli idoli in campo? Diciamo che il mio idolo ha pochi anni più di me, ma da quando ha fatto il suo debutto in serie A mi ha sempre dato ispirazione per il suo modo di giocare, per la sua grinta ma soprattutto per la sua storia di vita. Lui mi ha dimostrato che con umiltà, lavoro duro e tanto sacrificio si può arrivare lontano, tanto nel calcio quanto nella vita. Credo proprio che non ci siano tanti Carlitos Tevez nel calcio attuale. A tuo parere tra le giocatrici in attività (a livello internazionale) quali sono le tre che stanno dando maggiore visibilità al movimento? Direi che a livello mondiale ci sono giocatrici come Alex Morgan e lo stesso capitano degli Stati Uniti, Megan Rapinoe. Qui in Italia dico Sara Gama. Sono ragazze che stanno facendo tantissimo per dare ancora più visibilità e riconoscimento al calcio femminile. Tu sei la Capitana del San Marino, hai un aneddoto da raccontare ai nostri lettori su un momento importante della passata stagione? Un bell’aneddoto risale alla partita di Coppa Italia contro il Verona. Si giocava di mercoledì e una parte importante della squadra, staff compreso, lavorava. Siamo arrivate al campo un'ora prima della partita: eravamo molto spensierate ma poi, al vedere il pullman del Verona, d’improvviso ci siamo chieste cosa ci stessimo facendo lì. Giocavamo contro una squadra di Serie A, non una cosa di tutti i giorni. Ma sapete come è andata quella partita. Abbiamo festeggiato come si avessimo vinto la coppa, ma la cosa importante è che da quel momento abbiamo capito quanto un gruppo può diventare forte e quante soddisfazioni ci saremmo potute togliere se avessimo lottato sempre insieme. Tra le giocatrici della rosa con chi hai legato maggiormente? Mi sento fortunata perché ho un ottimo rapporto con tutte le mie compagne. Però sì, ce ne sono un paio a cui mi sono legata particolarmente e sono Alessandra Piergallini e Raffaella Barbieri. E questo fin dal loro arrivo a San Marino, due anni fa. Tra me e loro si è cretata una bellissima amicizia anche fuori dal calcio. Fai qualcosa di scaramantico prima dell'inizio delle partite? Diciamo che gesti scaramantici prima del fischio d’inizio non ne ho. Ma il giorno della partita devo mettere sempre gli stessi indumenti intimi. È un po’ la mia cabala; e se poi perdiamo, cambio i vestiti. La Serie A, ora arriva il difficile, quale obiettivo ti poni, personalmente, e con la squadra, per la prossima stagione? Hai un sogno nel cassetto calcistico ed extra calcistico? Raggiungere l'obiettivo di squadra, cioè la salvezza, sarà il mio primo pensiero. Poi a livello personale cercherò di impegnarmi al massimo dando tutto in ogni allenamento. Dono consapevole di essere migliorata tantissimo negli ultimi due anni e credo che con umiltà e tanto lavoro possa fare altri passi in avanti. Si ringrazia Yesica Menin per la disponibilità concessa e la collaborazione dell'ufficio stampa del San Marino Academy. (Intervista a cura di: Simone Beltrambini)

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