Gianluca Petrachi, attuale direttore sportivo della Roma, è arrivato nella Capitale tra tante polemiche, polemiche che sembrano seguire il dirigente ovunque vada. Lui, però, non sembra essere troppo preoccupato di quanto gli accade attorno e pensa solamente a fare il suo lavoro per il bene della società capitolina. L'ex Torino ha dichiarato: "Dispiace sempre quando, strumentalmente, escono fuori notizie. Io sono una persona scomoda nel calcio, non regalo niente a nessuno a livello mediatico. Sono riservato e cerco di fare il mio lavoro con onestà e trasparenza. Roma non è un ambiente semplice: ci sono tante insidie. Se non prendi un caffè con un giornalista o non rispondi al telefono, vieni attaccato perché qualcuno è stato trattato male". Il dirigente giallorosso ha aggiunto: "Il fatto che mi abbiano attaccato dopo una mia conferenza stampa mi ha permesso di essere ancora più intransigente con me stesso. Vado avanti per la mia strada. Se Pallotta o Fienga mi diranno che ho fatto il mio tempo, vedremo. Ma per ora sento la fiducia della società. A Roma sapete che hanno spappolato tante persone: se per anni non ha vinto tanto, lo si deve anche a questi problemi. E non parlo di tifoseria, che per me è un valore aggiunto. Le sfide mi piacciono: a Torino, ogni anno si diceva che l’anno dopo sarebbe arrivato questo o quello e poi rimanevo io. Alla fine sono rimasto nove anni e ho scelto io di andare via. I compromessi non mi sono mai piaciuti, vedremo: io sono pronto alla sfida".

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