Rocco Commisso, numero uno della Fiorentina, non resta a guardare. Il proprietario della formazione "Gigliata", da imprenditore quale è, sa molto bene che per permettere al club di crescere sarà fondamentale la realizzazione del nuovo stadio, una struttura della quale si parla ormai da diversi anni, ma che non ha mai visto la luce. Il presidente viola, in merito, ha dichiarato: "Ci siamo impegnati a capire cosa rende un club di successo, e se si guarda ai top 20 in Europa, una gran parte della loro crescita è partita con la costruzione di un nuovo impianto. La Fiorentina negli ultimi anni è arretrata invece che avanzare. Se si generano più introiti si possono comprare migliori giocatori, senza si va da poche parti". Commisso ha poi puntato il dito aggiungendo: "Il sistema delle leggi in Italia non permette facilmente di investire, si devono fare i conti con i monumenti e con la burocrazia, e anche se si promette di portare benefici alla città gli aiuti stentano ad arrivare. Vorremmo costruire lo stadio a Firenze, ma possiamo fare come le società di football americano, che costruiscono gli stadi all'esterno, nelle aree metropolitane. Voglio investire, e lo voglio fare velocemente e con tutto sotto controllo. Ad agosto abbiamo avuto la Coppa Italia al Franchi, con Barone ci dicevamo che dovevamo chiuderlo, non si poteva giocare in un campo del genere, bisognava renderlo presentabile per giocare in casa, ma erano tutti in vacanza. Stiamo cercando di parlare con la Sovrintendenza per cercare di allentare la presa su alcune regole: lo stadio non si deve guardare, si deve vivere. Il Franchi ha del potenziale, ma devono lasciarmelo sfruttare come dico io. Ci vuole cooperazione sette giorni su sette, non una volta ogni due settimane".

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