Emiliano Rigoni, giocatore di qualità che in Italia ha avuto brevi esperienze con Atalanta e Sampdoria, ha fatto ritorno allo Zenit San Pietroburgo per continuare da dove aveva lasciato. Con la formazione russa il calciatore argentino ha vissuto alti e bassi e forse sta ancora cercando il proprio equilibrio. Proprio il classe 1993 parlando del suo percorso ha detto: "Si accettano sempre le nuove sfide nella speranza che tutto vada bene, ma a volte le circostanze non sono a tuo favore. In termini quotidiani, una vita così nomade non è neanche la più piacevole, devi spostare la tua famiglia, le cose, scegliere una casa per alloggiare. Tutto questo non è facile per la famiglia, ma devo dire grazie a loro che sono sempre dalla mia parte, mi supportano sempre". Rigoni ha aggiunto: "Quando ho smesso di giocare alla Sampdoria, e non per colpa mia, ma per motivi non calcistici, ho iniziato a pensare al ritorno, a come sarei stato accettato. E sono molto contento che lo staff tecnico dello Zenit, come l’intero club, mi abbia prontamente accettato. Lo Zenit ha dei tifosi fantastici. In Italia il calcio è molto più appassionato, simile anche se non uguale a quello dell’Argentina. Ma questo a volte può causare difficoltà, tale passione degli italiani è piacevole quando le cose vanno bene, ma se qualcosa va storto, inizi a sperimentare una forte pressione. In Russia non c’è una tale pressione, ti senti più rilassato".

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